AEREO TURKISH AIRLINES SI SCHIANTA IN OLANDA
ANKARA - "Come un sasso in mezzo al prato": così uno dei sopravvissuti ha raccontato lo schianto del Boeing 737-800 della Turkish Airlines che stamani si è spezzato in tre tronconi in un campo di terra e fango a poche centinaia di metri dalla pista di atterraggio dell'aeroporto di Amsterdam-Schiphol e dall'autostrada che scorre nei pressi dello scalo. Dei 127 passeggeri e sette membri dell'equipaggio a bordo dell'aereo, nove i morti, un'ottantina i ricoverati in undici diversi ospedali olandesi, di cui sei in pericolo di vita. Tra i feriti lievi anche un italiano, Lucio Basso, che già domani dovrebbe essere dimesso dall'ospedale.
Anche la Farnesina ha confermato che sta bene e che ha già contattato i suoi familiari. Tra i morti invece, ci sarebbero tre membri dell'equipaggio e, secondo la stampa olandese, anche un neonato. L'aereo era partito da Istanbul alle 7:55 e il pilota, prima di perdere il controllo del velivolo alle 10:30, aveva già annunciato l'atterraggio dopo 15 minuti. "Stavamo atterrando normalmente quando, all'improvviso, abbiamo avvertito un vuoto d'aria", ha spiegato Tuncer Mutluhan, un banchiere residente in Olanda intervistato dalla televisione turca Ntv. Mutluhan è uno dei fortunati passeggeri che è riuscito ad uscire subito dal velivolo insieme ad un'altra ventina di compagni di viaggio. Per estrarre gli altri dai resti del velivolo è cominciata la corsa dei soccorritori: sul posto sono arrivati in 150 circa tra personale medico e pompieri, con una sessantina di ambulanze. "Stavo lavorando quando ho sentito un forte tonfo che mi ha fatto pensare ad un terremoto", ha riferito, nelle prime concitate ore successive all'incidente, un olandese che abita nei pressi dell'aeroporto, intervistato dalla televisione Nos.
"Quando sono corso fuori da casa ho visto l'aereo spezzato nel campo e diverse persone, irriconoscibili, che si stavano trascinando fuori dalle macerie utilizzando la fessura provocata dall'incidente al livello delle ali. Ma non c'erano fiamme, solo fumo". L'aereo, nell'impatto con il terreno, fortunatamente, non si è incendiato. Il primo bilancio delle autorità turche parlava solo di feriti, subito smentito dalle televisioni olandesi che hanno rilanciato già in mattinata le immagini di almeno quattro cadaveri coperti da teli bianchi. Infine, in una conferenza stampa, il sindaco della cittadina olandese di Haarlemmermeer, dove si trova l'aeroporto di Schiphol ha reso noto che c'erano nove morti e una cinquantina di feriti. Un bilancio che gli olandesi, in serata, hanno ritoccato solo per quanto riguarda i feriti, saliti ad un'ottantina, di cui sei gravissimi e venticinque gravi. Da Ankara invece è stata diffusa la notizia che i morti erano saliti a 10.
Le autorità olandesi, nelle prime ore dopo l'incidente, non hanno voluto avanzare ipotesi sulle cause del disastro. Hanno detto la loro opinioni invece diversi esperti aeronautici sentiti dai cronisti. Tra le possibilità accreditate, l'effetto 'wind shear', ossia una raffica di vento improvvisa che ha colpito l'aereo. Ma c'é anche chi ha parlato di mancanza di carburante (i serbatoi comunque dovevano essere quasi vuoti visto che era il velivolo era in fase di atterraggio) o dell'effetto provocato da un uccello finito in un motore. Gli inquirenti intanto hanno recuperato la scatola nera dell'aereo che sarà molto importante per le indagini, dopo l'esame di tutti i dati e della registrazione delle conversazioni nella cabina di pilotaggio. Uno dei membri dell'equipaggio, la cui registrazione è stata diffusa dai media olandesi, in modo concitato ha detto alla torre di controllo: "C'é un'emergenza" e "aspetto indicazioni su come si deve agire". Sulla sicurezza della compagnia di bandiera turca è intervenuta anche la Commissione europea. Per Bruxelles nel 2008 la compagnia Turkish Airlines ha superato positivamente oltre 100 ispezioni tecniche a terra e le verifiche sulla sicurezza hanno sempre avuto esiti positivi.
ANKARA - "Come un sasso in mezzo al prato": così uno dei sopravvissuti ha raccontato lo schianto del Boeing 737-800 della Turkish Airlines che stamani si è spezzato in tre tronconi in un campo di terra e fango a poche centinaia di metri dalla pista di atterraggio dell'aeroporto di Amsterdam-Schiphol e dall'autostrada che scorre nei pressi dello scalo. Dei 127 passeggeri e sette membri dell'equipaggio a bordo dell'aereo, nove i morti, un'ottantina i ricoverati in undici diversi ospedali olandesi, di cui sei in pericolo di vita. Tra i feriti lievi anche un italiano, Lucio Basso, che già domani dovrebbe essere dimesso dall'ospedale.
Anche la Farnesina ha confermato che sta bene e che ha già contattato i suoi familiari. Tra i morti invece, ci sarebbero tre membri dell'equipaggio e, secondo la stampa olandese, anche un neonato. L'aereo era partito da Istanbul alle 7:55 e il pilota, prima di perdere il controllo del velivolo alle 10:30, aveva già annunciato l'atterraggio dopo 15 minuti. "Stavamo atterrando normalmente quando, all'improvviso, abbiamo avvertito un vuoto d'aria", ha spiegato Tuncer Mutluhan, un banchiere residente in Olanda intervistato dalla televisione turca Ntv. Mutluhan è uno dei fortunati passeggeri che è riuscito ad uscire subito dal velivolo insieme ad un'altra ventina di compagni di viaggio. Per estrarre gli altri dai resti del velivolo è cominciata la corsa dei soccorritori: sul posto sono arrivati in 150 circa tra personale medico e pompieri, con una sessantina di ambulanze. "Stavo lavorando quando ho sentito un forte tonfo che mi ha fatto pensare ad un terremoto", ha riferito, nelle prime concitate ore successive all'incidente, un olandese che abita nei pressi dell'aeroporto, intervistato dalla televisione Nos.
"Quando sono corso fuori da casa ho visto l'aereo spezzato nel campo e diverse persone, irriconoscibili, che si stavano trascinando fuori dalle macerie utilizzando la fessura provocata dall'incidente al livello delle ali. Ma non c'erano fiamme, solo fumo". L'aereo, nell'impatto con il terreno, fortunatamente, non si è incendiato. Il primo bilancio delle autorità turche parlava solo di feriti, subito smentito dalle televisioni olandesi che hanno rilanciato già in mattinata le immagini di almeno quattro cadaveri coperti da teli bianchi. Infine, in una conferenza stampa, il sindaco della cittadina olandese di Haarlemmermeer, dove si trova l'aeroporto di Schiphol ha reso noto che c'erano nove morti e una cinquantina di feriti. Un bilancio che gli olandesi, in serata, hanno ritoccato solo per quanto riguarda i feriti, saliti ad un'ottantina, di cui sei gravissimi e venticinque gravi. Da Ankara invece è stata diffusa la notizia che i morti erano saliti a 10.
Le autorità olandesi, nelle prime ore dopo l'incidente, non hanno voluto avanzare ipotesi sulle cause del disastro. Hanno detto la loro opinioni invece diversi esperti aeronautici sentiti dai cronisti. Tra le possibilità accreditate, l'effetto 'wind shear', ossia una raffica di vento improvvisa che ha colpito l'aereo. Ma c'é anche chi ha parlato di mancanza di carburante (i serbatoi comunque dovevano essere quasi vuoti visto che era il velivolo era in fase di atterraggio) o dell'effetto provocato da un uccello finito in un motore. Gli inquirenti intanto hanno recuperato la scatola nera dell'aereo che sarà molto importante per le indagini, dopo l'esame di tutti i dati e della registrazione delle conversazioni nella cabina di pilotaggio. Uno dei membri dell'equipaggio, la cui registrazione è stata diffusa dai media olandesi, in modo concitato ha detto alla torre di controllo: "C'é un'emergenza" e "aspetto indicazioni su come si deve agire". Sulla sicurezza della compagnia di bandiera turca è intervenuta anche la Commissione europea. Per Bruxelles nel 2008 la compagnia Turkish Airlines ha superato positivamente oltre 100 ispezioni tecniche a terra e le verifiche sulla sicurezza hanno sempre avuto esiti positivi.