OCCHIdiGATTO

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    MARINAI RAPITI DAI PIRATI....

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    MARINAI  RAPITI DAI PIRATI.... Empty MARINAI RAPITI DAI PIRATI....

    Messaggio  chica Mar Apr 14, 2009 7:32 pm

    countdown scandisce le ore, alla Farnesina è una corsa contro il tempo e il silenzio diventa assordante ma necessario. “Operazione top secret”, dicono da Roma, perché la situazione è delicata, diventata ancor più tesa dopo il blitz ordinato da Obama per liberare un capitato statunitense nelle mani dei Somali. Tre pirati sono stati uccisi, un quarto è stato fatto prigioniero: l’azione di forza portata a termine a Pasqua ha complicato le operazioni di negoziato per il rilascio del rimorchiatore italiano Buccaneer nelle mani dei pirati da 72 ore.
    Per ora, ci sono due certezze: la prima, i 16 marinai stanno bene; la seconda: per loro non è stato chiesto alcun riscatto. Almeno non per ora.

    La Farnesina ha imposto il silenzio, lo ha imposto alle autorità coinvolte nelle trattative e l’ha ordinato alle famiglie dei dieci italiani dell’equipaggio a bordo del rimorchiatore di proprietà della Micoperi di Ravenna. Dopo il blitz americano la situazione è complicata e la minaccia dei somali preoccupa: “Attaccheremo ancora”, anzi “atteccheremo anche fuori dai confini della Somalia. E se di mezzo ci saranno americani, nessuno si aspetti pietà da parte nostra”. Un messaggio netto, che però non fa alcun riferimento alla questione del Buccaneer.

    In ogni caso, ieri pomeriggio, nel corso di una riunione fiume all’Unità di Crisi del ministero degli Esteri, la Farnesina ha pianificato la linea di azione, puntando tutto sulla trattativa ad oltranza. Niente blitz, per ora, anche se ci si prepara al peggio. Un attacco ai somali sarebbe però solo l’ultima, estrema opzione. Ma fino a quel momento, la parola d’ordine è dialogo, anche, in prospettiva, con le autorita’ del governo di transizione somalo, ha precisato lo stesso ministero. Perché le autorità italiane puntano alla risoluzione del caso con un attività diplomatica, una strategia adottata in tutti i casi di presa di ostaggi italiani (in Iraq, Afghanistan, Yemen, nella stessa Somalia e altrove).

    In questa fase, secondo le pochissime informazioni che oltrepassano la stretta maglia del silenzio degli organismi di intelligence, è stata mobilitata tutta la rete informativa in Somalia per trovare un efficace canale di mediazione. “E’ quello che si fa sempre all’inizio”, dicono alla Farnesina. Anche se, nel caso del rapimento dei marinai, ci sono alcune “significative peculiarità”. Due su tutte, destinate ad incidere sul tradizionale modus operandi dei negoziatori. In primo luogo, viene sottolineato, a differenza di altri sequestri in questo non c’è alcuna incognita su dove si trovino gli ostaggi e i loro sequestratori: la posizione del Buccaneer, grazie ai molti satelliti puntati sul Golfo di Aden, è perfettamente nota alle autorità italiane e straniere che operano nell’area.

    E secondo le ultime rilevazioni, il rimorchiatore italiano si trova alla fonda, di fronte alla costa somala, a circa 10 miglia dal villaggio di Las Qoray nel nord della Somalia. Secondo: il rimorchiatore ha apparati che consentono un contatto diretto tra i rapitori e i negoziatori e se una mail parte dal Buccaneer (come quella che sabato scorso ha dato l’allarme) non c’é dubbio che il mittente siano i rapitori degli italiani. Di sicuro niente millantatori. Tutto questo rende lo scenario meno complesso, ma non per questo la soluzione della vicenda è più semplice. I pirati, concordano gli organismi di intelligence che si occupano del fenomeno, negli ultimi tempi si sono dotati di sofisticati armamenti e tecnologie che, se da un lato consentono loro di sfuggire ai controlli delle navi militari di mezzo mondo e continuare ad agire, dall’altro rendono particolarmente rischiosa un’azione militare nei loro confronti. In ogni caso, non c’é dubbio che in questa fase tutti, a partire dall’armatore e dai familiari degli ostaggi, siano per la trattativa e per una soluzione negoziale e pacifica. Naturalmente la fregata della Marina militare italiana Maestrale, con 220 uomini a bordo, è “pronta ad ogni evenienza”.

    Da ieri si trova sul posto, insieme alle unità di diversi altri Paesi Ue che partecipano alla missione antipirateria Atalanta. Questo significa che, in caso di blitz e secondo la prassi che vuole che siano le forze del Paese interessato ad intervenire, saranno anche i due elicotteri e gli incursori di Marina imbarcati ad entrare in azione, naturalmente insieme e in coordinamento con gli alleati. “La situazione - ammettono dalla Farnesina - viene analizzata anche da questo punto di vista, ma allo stato non c’è alcuna ipotesi di intervento”. Non per ora, ovviamente, anche se la trattativa resta complicatissima.

    Fonti della flotta americana nell’area sottolineano comunque che il blitz di domenica - a 48 ore di distanza da un altro blitz, compiuto dai soldati francesi per liberare i passeggeri di uno yacht - ha aumentato il pericolo che i pirati adottino per il futuro metodi più violenti. “Sono molto contento che il capitano Phillips sia stato liberato”, ha commentato il presidente Usa, Barack Obama, dopo l’intervento dei militari, da lui stesso autorizzato.

    “Siamo determinati - ha aggiunto - a fermare l’insorgere della pirateria nella regione: dobbiamo continuare a lavorare con i nostri partner per prevenire attacchi futuri” ed “essere preparati a impedire atti di pirateria”.
    Raffaele Schettino
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    Messaggio  chica Mar Apr 14, 2009 7:37 pm

    Cresce la preoccupazione a Torre del Greco
    Martedi 14 Aprile 2009

    TORRE DEL GRECO (NAPOLI) - Momenti di forte
    tensione e ansia tra i familiari dei tre marittimi iscritti alla
    capitaneria di porto di Torre del Greco (Napoli), sotto
    sequestro insieme agli altri componenti dell´equipaggio del
    Buccaneer, il rimorchiatore sequestrato sabato scorso dai pirati
    a largo delle coste somale.
    I parenti di Vincenzo Montella e Giovanni Vollaro, entrambi
    residenti a Torre del Greco, e Bernardo Borrelli, che abita
    nella vicina Ercolano, sono in stretto contatto con la Farnesina
    nella speranza di ricevere notizie positive sulla sorte dei loro
    cari. A casa del padre di Giovanni Vollaro, 28 anni il prossimo
    17 settembre, si aspetta solo la soluzione della vicenda che
    tiene tutti col fiato sospeso. Nessuno intende parlare. Non lo
    fa Pasquale Vollaro, che dalla sua casa di prima traversa Teatro
    si limita a dire: "Preferiamo non rilasciare dichiarazioni.
    Siamo preoccupati per la sorte di Giovanni, che era al suo primo
    imbarco. Ma non lasciatemi aggiungere altro". Fa lo stesso la
    compagna di Giovanni Vollaro, Mariarca, che ha preferito restare
    vicino al figlio Mario di 6 anni lontano dall´abitazione di via
    Salvator Noto.
    Non parlano nemmeno i familiari di Vincenzo Montella, 31 anni
    il prossimo ottobre, residente in vico Agostinella. E sceglie la
    via del silenzio anche la moglie Francesca, che con Vincenzo ha
    avuto due bambini. "Siamo in stretto contatto con la Farnesina
    - dice il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello - ma non
    sappiamo altro. Quando ho appreso del sequestro della nave e del
    coinvolgimento di marittimi torresi sono immediatamente
    rientrato da Viareggio, dove avevo deciso di trascorrere le
    festività pasquali, convinto che il Comune dovesse tenere tutti
    i contatti con i familiari. Invece il ministero, proprio per
    evitare dispersioni di notizie, ha finora preferito tenere tutto
    sotto la propria tutela".




    IL TITOLO DI QUESTO POST MI SEMBRA UN FILM , E TROVO ASSURDO CHE SUCCEDANO ANCORA CERTE COSE , LA POPOLAZIONE TORRESE DA SEMPRE è COSTITUITA PER LO PIù DI MARINAI E MI SEMBRA ASSURDO CHE SI VADA A LAVORARE , A VOLTE IN CONDIZIONI DIFFICILI , X MOLTO TEMPO LONTANO DALLE PROPRIE FAMIGLIE , E SI DEBBA ANCHE INCORRERE IN CERTE SITUAZIONI , CONOSCO UNO DI QUESTI RAGAZZI , LE FAMIGLIE NON COMMENTANO .......COME SI Fà A COMMENTARE L'IRREALE?
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    Messaggio  Deaelektra Mar Apr 14, 2009 10:58 pm

    infatti non si può commentare è assurdo che succedano certe cose...

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